3 dicembre 2013

Giovedì gnocchi (senza uova)!

Ho fatto per la prima volta gli gnocchi l'altra sera e sono venuti proprio bene; il sughetto del Marito, poi, li ha trasformati in un piatto fantastico.

Il segreto per fare dei gnocchi perfetti - non gommosi, che non si appiccicano, che non rimangono sullo stomaco come sassi - sono le patate, che devono essere a pasta bianca e un po' vecchiotte -  e la giusta quantità di farina. Non va mai aggiunta tutta, ma poco per volta, fino a che l'impasto diventa liscio, non si sfalda e non è appiccicoso.
Bisogna fidarsi delle proprie mani: sono loro che, al tatto, capiscono quando l'impasto è pronto per essere trasformato in gnocchi.


Ingredienti x 4 persone

Per gli gnocchi
  • 1 kg di patate bianche sane e possibilmente vecchie (io le ho prese al negozio Bio ed erano perfette)
  • 300 g di farina
  • 1 pizzico di sale

Per il sugo
  • Passata di pomodoro
  • 1 scalogno grande o due piccoli
  • 1/2 peperoncino
  • Olio extravergine
  • una noce di burro
  • Sale e pepe

Preparazione

1) Pulire per bene le patate e metterle a cuocere in una pentola di acqua bollente e salata. Se le mettete intere, con la buccia, ci vorrà molto più tempo ma le patate manterranno tutto il sapore e i sali minerali. Se però avete fretta, succiatele, tagliatele a pezzi il più possibile uguali e fatele bollire per 10/15 minuti (come ho fatto io). Saranno pronte quando la forchetta affonda senza resistenza. Attenzione però a non cuocerle troppo che se si sfaldano si inzuppano di acqua e poi potete dire addio agli gnocchi.

2) Una volta cotte, vanno lasciate raffreddare (se erano intere, quando sono fredde vanno spelate e tagliate a pezzi ovviamente)

3) Passarle nello schiacciapatate e raccogliere la purea in una ciotola capiente.

4) Aggiungere un pizzico di sale

5) Ora arriva la parte più difficile (per modo di dire): si comincia ad aggiungere la farina un po' per volta, lavorando con le mani o un cucchiaio di legno, fino a che si ottiene un impasto né troppo morbido né troppo duro. Non deve sfaldarsi ma non deve nemmeno fare resistenza quando lo si lavora.

6) Quando l'impasto è pronto, compattarlo a forma di palla o di panetto.

7) Infarinare bene un piano di lavoro (tavolo, asse di legno, foglio di silicone ecc), prendere un pezzo di impasto e lavorarlo con le dita per dargli una forma tubolare, come quella della foto, muovendo le mani dall'interno verso l'esterno del rotolo, fino a che non si ottiene la dimensione desiderata. Ovviamente, per gnocchetti piccoli, il rotolo deve essere abbastanza sottile, per gnocchi di dimensioni normali va lasciato un po' più spesso. Comunque fidatevi del vostro occhio.


8) Tagliate i rotolini a pezzettini auguali, di circa 1,5 cm, per ricavare degli gnocchi il più uguali possibile, altrimenti cuociono in tempi diversi.

9) Se volete, potete fare scivolare ogni tocchetto sui denti di una forchetta, premendo leggermente con il pollice e facendoli scivolare verso il basso. E' facilissimo, garantisco, io ci sono riuscita al primo colpo. In questo modo si ottengono i classici gnocchi con i solchi, che prendono meglio il sugo. Ma sono buoni anche se li lasciate tubolari.

10) Man mano che sono pronti, gli gnocchi vanno messi su ripiani ben infarinati, per evitare che diventino appiccicosi, e ben distanziati fra di loro.




11) Se non li cuocete subito, consiglio di spolverarli con la farina di tanto in tanto (magari usando il setaccio) perché le patate tendono ad assorbirne parecchia.

12) Per la cottura, usare una pentola molto capiente. Quando l'acqua bolle, salare e versarci un cucchiaio di olio (aiuta per evitare che si attacchino), poi metterci gli gnocchi, aiutandosi con un mestolo bucato perché se entrano "a bomba" sono schizzi bollenti che partono e non è bello, garantisco.

13) Quando cominciano a venire a galla, vanno assaggiati subito. Se non sanno di farina e sono sufficientemente morbidi, si possono cominciare a togliere con il mestolo bucato e mettere in una terrina, dove poi verranno conditi, o direttamente nella pentola con il sugo.



Per il condimento, si possono fare burro e salvia, al pesto, ai funghi o al sugo, che è la morte sua. Vi giro velocemente la ricetta del sugo che ha fatto l'Ammoremio, che è venuto buonissimo.

1) Soffriggere lo scalogno in un po' di olio.
2) Aggiungere una punta di peperoncino
3) Aggiungere la passata e mescolare per insaporire
4) Salare a piacere
5) Fare cuocere il tempo necessario
6) Alla fine aggiungere una noce di burro (che è quello che ha dato il tocco in più, ma non è obbligatorio) e un po' di pepe.


6 novembre 2013

Involtini di melanzane superveloci

Quest'anno l'orto ha prodotto poco, quindi niente conserve di melanzane :(
Per sfruttare le ultime, ho improvvisato una ricetta molto facile con quello che avevo nel frigorifero (cioè ben poco).


Ingredienti per una teglia da 4 persone
  • 4 melanzane
  • 1/5 kg di ricotta di capra (meglio se fresca)
  • un mazzetto di basilico
  • qualche gheriglio di noce
  • passata di pomodoro
  • parmigiano o altro formaggio da grattare (io avevo il fiore sardo che è fantastico)
  • olio, sale e pepe
Preparazione

1) lavare le melanzane, togliere un pezzo di punta e un pezzo di sedere e tagliarle a fettine sottili per la lunga (con il coltello, la mandolina o l'affettatrice, basta che siano sottili, tipo 3 mm). Nel frattempo preriscaldare il forno a 200°

Io non avevo tempo di fargli fare acqua e sono venute bene ugualmente, quindi saltiamo questo noioso procedimento e passiamo senza indugio alla cottura.

2) mettere le fette di melanzane sulla griglia del forno protetta da un foglio di carta da forno, spennellare con un po' d'olio, salarle e farle grigliare per 5/10 minuti. Devono essere dorate ma non bruciate, quindi meglio controllarle di frequente.

3) nel frattempo mescolare in una ciotola la ricotta con un goccio d'olio fino a che diventa morbida e spumosa

4) tritare bene il basilico i gherigli di noce insieme. Alternativa ottima: se avete del pesto già a disposizione, ancora meglio!

5) aggiungere il trito alla ricotta insieme ad un po' di formaggio grattugiato e il pepe, mescolare aggiungendo un po' d'olio se rimane troppo solido. Infine, quando tutti gli ingredienti sono amalgamati, aggiustare di sale se serve.

6) nel frattempo le melanzane dovrebbero essere cotte. Lasciarle raffreddare un momento poi mettere in ogni fetta di melanzana un po' di impasto di ricotta, e arrotolare la melanzana a mo di involtino

7) ungere una teglia da forno (o, ancora meglio, metterci della carta da forno bagnata e ben strizzata) e fare un primo strato di involtini di melanzane

8) in una ciotola condire della passata di pomodoro (quantità a piacere) a crudo con sale, pepe, un pizzico di zucchero e olio, e mescolare. Nota: qualcuno fa cuocere prima la passata, tipo sugo, ma io sono dell'idea che sia molto meglio metterla cruda in forno e lasciare che si cuocia durante la gratinatura finale, soprattutto se la passata è fresca o di ottima qualità

9) stendere un po' di passata sul primo strato di involtini, poi fare un secondo strato e ricoprire ancora con la passata di pomodoro e una bella grattata di parmigiano. Meglio non fare più di due strati, quindi, se avanzano degli involtini, metterli in un'altra teglia. Al limite fare due teglie di un solo strato piuttosto che sovrapporne troppi.

10) infornare a forno ventilato a 180° per 10 minuti e finire con il gratinante per 5 minuti massimo.

Consiglio in più: se volete una nota croccante e piace la cipolla, aggiungete dei dadini di cipolla dolce al ripieno di ricotta.

15 ottobre 2013

Focaccia dolce all'uva

Versione vegan della tradizionale ciaccia toscana, con nulla da invidiare all'originale.


Ingredienti

- 500 gr di farina di Manitoba o farina 0
- 100 gr zucchero di canna, possibilmente quello più fine
- 6 cucchiai di olio EVO
- 12 gr di lievito di birra (circa metà cubetto)
- 1 cucchiaino di malto o di miele
- 300 ml di acqua tiepida
- uva bianca o rossa, possibilmente con chicchi grossi (io ho usato la pizzutella)

Procedimento

1) in una tazza fare sciogliere il lievito di birra in 50 ml di acqua tiepida, aggiungere il malto o il miele, mescolare bene e lasciare riposare qualche minuto

2) nel frattempo, in una terrina capiente setacciare la farina con 80 gr di zucchero di canna e un pizzico di sale

3) aggiungere a farina e zucchiero il lievito sciolto e mescolare

4) aggiungere 4 cucchiai di olio e cominciare ad impastare, aggiungendo i restanti 250 ml acqua tiepida a filo fino a che l'impasto non si riesce a lavorare bene con le mani

5) trasferire sul piano di lavoro e impastare per 10 minuti (per chi ha l'impastatrice automatica sarà sicuramente meno), eventualmente, se è troppo appiccicoso,aggiungere un po' di farina

6) alla fine deve risultare un impasto morbido e compatto, ancora un po' appiccicoso


7) trasferire l'impasto in una terrina da forno e ungerlo bene sopra e sotto con un po' di olio

8) coprire la terrina con un panno umido e metterla in forno spento ma con la luce accesa a lievitare per 2 ore. Se fa molto freddo, preriscaldare il forno a 50° e spegnerlo prima di metterci l'impasto a lievitare.

9) nel frattempo pulire l'uva e tagliare i chicchi a metà e, se siete pittime come me, togliere pure i nocciolini. Chi la mangerà vi giurerà amore eterno.

10) trascorse le 2 ore, l'impasto dovrebbe aver raggiunto il doppio del volume

11) trasferirlo sulla spianatoia, aggiungere ancora due cucchiai d'olio e impasare per 5 minuti fino a che non è perfettamente liscio. Se diventa troppo appiccicoso o unto (può accadere se si è usata una farina 00) spolverare con un po' di farina fino a che si riesce a lavorare agevolmente senza appiccicarsi alle mani

12) dividere l'impasto in due panetti e stenderne uno in una teglia unta d'olio o coperta da carta da forno

ATTENZIONE! La pasta per pizza o focaccia, sia essa dolce o salata, non va mai tirata con il mattarello ma va premuta con le mani, partendo dal centro verso l'esterno. In questo modo si allarga facilmente senza perdere elasticità e morbidezza

13) disporre i chicchi tagliati in precedenza sulla base della focaccia: più ce ne mettete meglio verrà

14) spolverare con abbondante zucchero di canna e  spruzzare con un po' d'olio EVO

15) allargare la seconda porzione d'impasto sul piano di lavoro o, meglio, su un foglio di carta da forno spennellato d'olio

15) quando la forma e dimensione è simile a quella nella teglia, sovrapporla al primo strato

16) anche qui, mettere uva, abbondante zucchero e una spruzzata d'olio


17) preriscaldare il forno a 180° (io uso lo statico ma credo che per il ventilato sia la stessa cosa) e cuocere la focaccia a mezzo ripiano per 30 minuti, poi abbassare la temperatura a 150° e cuocere per altri 10/50 minuti. Se sembra che sia troppo scura in superficie, spegnere il forno e terminare la cottura a forno spento.

Alla fine dovrebbe risultare così, dorata fuori e ben cotta dentro:


10 ottobre 2013

Riso al curry con mandorle, uvette e porri



Ingredienti

- 200 gr di riso Basmati
- 1 porro
- 1 spicchio d’aglio
- 1 manciata di uvette
- 1 manciata di mandorle a scaglie (si trovano già pronte nei supermercato)
- 250 ml di latte di soia
- 3 cucchiaini di curry
- un po’ di salsa di soia
- 1 cucchiaio di ghee (burro chiarificato) o olio extravergine

Preparazione

1) Sciacquare il riso Basmati sotto acqua corrente per togliere un po’ di amido.

2) Consiglio di utilizzare un colino a maglie fitte o, ancora meglio, un setaccio per la farina per evitare che il riso si infili nei buchi dello scolapasta.

3) Mettere le uvette in un po’ di acqua calda per ammorbidirle.

4) Mettere sul fuoco un pentola con abbondante acqua per far bollire il riso.
In un wok (o una pentola antiaderente larga) mettere un cucchiaio di ghee (o due di olio EVO) e l’aglio e far rosolare l’aglio fino a che è dorato.

5) Nel frattempo pulire e affettare sottile il porro e aggiunge lo al soffritto; lasciarlo stufare lentamente con il gas basso. Bagnare con la salsa di soia e, se si asciuga troppo, con un po’ di acqua di cottura del riso.

6) Quando l’acqua bolle, salarla e buttarci il riso. Attenzione! Il riso dovrà essere scolato MOLTO al dente per continuare la cottura con il wok, quindi non buttarlo in acqua prima che il porro sia quasi cotto.

7) Mentre il riso cuoce (dipende dal tempo indicato sulla confezione ma in genere dopo 5/7 minuti potrebbe già essere al dente), fare scaldare una padella antiaderente e metterci le mandorle a tostare per qualche minuto, fino a che sono dorate. Poi aggiungerle al porro e mescolare.

8) Mettere il latte di soia e il curry in un pentolino e fare scaldare, senza arrivare a farlo bollire.

9) Quando il riso è al dente, alzare per bene la fiamma sotto il wok, tenere da parte una tazza di acqua di cottura e scolare il riso, meglio con un setaccio per farina (vedere punto 1). Buttarlo subito dentro il wok e mescolare, aggiungendo un po’ di acqua di cottura.

10) Quando gli ingredienti sono amalgamati, aggiungere il latte e mescolare. Poi lasciare continuare la cottura mescolando di tanto in tanto fino a che il latte si è assorbito, mantenendo la fiamma media.
Se il riso risulta ancora duro quando il latte si è assorbito, aggiungere un po’ di acqua di cottura

11) Quando il riso ha raggiunto la cottura desiderata, aggiungere le uvette scolate e servire.

Nota: il riso avanzato è ancora più buono il giorno dopo saltato in padella con un po’ di ghee o olio, fino a che forma una crosticina dorata

La foto non rende perché l'ho fatta con il cellulare e non ho nemmeno curato la presentazione (troppa fame!) ma garantisco sul gusto.

26 settembre 2013

Girelle cacao e zenzero

Una ricetta per dei biscotti bicolore buonissimi, poco dolci e speziati. Presa da questo sito e rielaborata a modo mio.


Ingredienti


- 450 gr di farina integrale o semi integrale
- 2 uova intere (latte di riso per la versione vegan ma non so le quantità corrispondenti)
- 200 gr di margarina biologica fredda di frigorifero (non metteteci il burro, per le frolle la margarina è 100 volte meglio)
- 170 gr di zucchero di canna
- 1 bustina di vanillina
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- tre cucchiai di cacao amaro in polvere
- tre cucchiai di zenzero.

Preparazione

1) preparare una pasta frolla lavorando velocemente la farina, le uova e la margarina fredde di frigorifero, lo zucchero, la vanillina e il lievito. Il segreto della pastafrolla sta nel lavorare tutti gli ingredienti a freddo perché questo evita che si sbricioli: c'è chi addirittura li impasta in una terrina lasciata nel congelatore per qualche minuto.
Quando si ottiene un impasto  morbido e liscio, la frolla è pronta. La mia è venuta scura sia per lo zucchero di canna che per la farina integrale.

2) dividere l'impasto in due e mettere su una metà lo zenzero e sull'altra il cacao amaro

3) impastare separatamente le due metà per amalgamare cacao in una  e zenzero nell'altra, poi mettere da parte quella con lo zenzero e mettere quella al caco sopra un piano di lavoro ricoperto con della pellicola di plastica (serve sia per evitare che appiccichi la frolla quando si stende che per arrotolarla successivamente). Cominciare a stenderla con le mani.



4) ricoprirla con un foglio di carta da forno e tirarla con un mattarello, cercando dir darle una forma regolare.

 5) spennellare con un po' d'olio la carta da forno, metterci sopra l'impasto allo zenzero e stenderlo prima con le mani e poi con il mattarello, cercando di seguire la forma di quello al cacao. Anche qui, per evitare che si appiccichi al mattarello, conviene mettere sopra un foglio di carta oleata.

6) quando i due impasti hanno dimensione e forma uguali, capovolgere quello allo zenzero sopra quello al cacao (aiutandosi con la carta da forno) cercando di farli combaciare e premere delicatamente con le mani per unirli bene.

 7) con l'aiuto della pellicola di plastica, cominciare ad arrotolare i due impasti partendo da un'estremità (meglio quella più lunga se la forma è rettangolare).

8) formare un rotolo e metterlo ne congelatore per 30/45 minuti (se è troppo lungo tagliarlo a pezzi). Questo aiuterà a tagliare più facilmente i biscotti prima di infornarli.

9) estrarre il rotolo dal congelatore, togliere la pellicola e affettarlo in modo regolare, ricavando delle girelle di circa 1 o 1,5 cm l'una.

Scaldare il forno a 170° e cuocere i biscotti per 10/15 minuti.

Una volta sfornati, se messi caldi in una scatola di latta, si conservano per molti giorni. Ma dubito sia necessario perché spariscono subito ;)









24 settembre 2013

Sformatini di couscous, crema di melanzane e formaggio morbido con salsa di prezzemolo


Questo vi fa fare un figurone!



Ingredienti

- 2 melanzane medie
- 1 confezione di couscous
- formaggio morbido tipo stracciatella, crescenza oppure, per la versione vegana, crema di soia o di tofu
- prezzemolo
- 1 spicchio d'aglio
- 1/2 lime spremuto
- olio extravergine d'oliva
- sale e pepe
- pomodori datterini i per accompagnare

Preparazione

1) Lavare le melanzane, tagliarle a pezzettini e metterle a grigliare in forno caldo per 10/15 minuti, fino a che non sono dorate ma non bruciate.

2) Nel frattempo preparare il couscour come indicato sulla confezione e lasciarlo raffreddare (la preparazione del couscous richiede al massimo 10 minuti). Quando è raffreddato, conditrlo con un po' d'olio.

3) Preparare la salsa di prezzemolo: pulire il prezzemolo e tritarlo fine con uno spicchio d'aglio (se piace). In una ciotola emulsionare (= mescolare energicamente) olio, sale, pepe e il lime spremuto Alla fine aggiungere il prezzemolo e mescolare.

4) Quando le melanzane sono cotte, lasciarle raffreddare e poi frullarle con un po' d'olio, sale, pepe e origano fino a che non diventano cremose.

A questo punto avete tutti gli ingredienti pronti per assemblare gli sformatini.

5) Ungere con poco olio degli stampini da creme caramel (quelli in alluminio usa e getta vanno benissimo e costano poco), versarci uno strato di couscous schiacciandolo per bene per evitare che si sfaldi quando si dovranno capovolgere sul piatto.

6) Aggiungere uno strato di formaggio cremoso, poi ancora uno di couscous, sempre premendolo bene, poi uno di crema di melanzane e infine ancora uno di couscous.

7) Preparare la quantità di stampini desideratae poi capovolgerli sui piatti, battendo leggermente il fondo dello stampino per fare scendere lo sformato.

8) Metterci sopra e a fianco cucchiani di salsa al prezzemolo e guarnire con pomodori datterini tagliati a metà (che fanno colore).




24 agosto 2013

Focaccia alla genovese


 

Dopo ottomila tentativi più o meno falliti, sono finalmente riuscita a fare una focaccia genovese che più di tutte si avvicina a quella mitica di Lavagna.
Questo grazie ad un ottimo sito, http://www.vivalafocaccia.com/, gestito da un simpatico signore di nome Vittorio figlio di fornai liguri.

Anche se il sito spiega molto bene tutto il procedimento, anche attraverso filmati, ho deciso di fotografare la mia versione passo passo e di spiegare ogni singolo passaggio, aggiungendo qualche consiglio per chi, come me, è alle prime armi con questo tipo di ricette. In particolare, siccome io non ho l'impastatrice, mi sono inventata qualche trucchetto per impastare a mano con ottimi risultati.

Vi avviso, è una ricetta semplice ma che richiede molto tempo per le fasi di lievitazione, che devono essere seguite scrupolosamente se si vuole il risultato migliore. Quindi, se volte preparare la focaccia per la cena, mettetevi in pista nel primo pomeriggio e, fra una lievitazione e l'altra, leggetevi un libro o cucinate qualcosa d'altro :)

Cominciamo.

Ingredienti

 (cliccare sulle foto per ingrandirle)
  • 200 gr (= circa 230 cl) di acqua a temperatura ambiente (in estate) o tiepida (in inverno)
  • 20 gr di olio Extra Vergine di Oliva
  • 7 gr sale
  • 3 gr di zucchero (o, se lo avete, di malto)
  • 340 gr di farina di Manitoba (+ altra farina da aggiungere se l'impasto fosse troppo appiccicoso)
  • 17 gr lievito di birra (o 6 gr lievito secco sciolto in un po' di acqua tiepida)

Io consiglio di preparare prima tutti gli ingredienti già pesati.


Preparazione


1) sciogliere nell'acqua l'olio, il sale e lo zucchero (NON il lievito che va messo dopo, mi raccomando)
2) setacciare metà della farina in una ciotola capiente. Non è obbligatorio setacciare la farina ma serve ad evitare i grumi.


3) aggiungere la miscela di acqua, olio, sale e zucchero alla farina setacciata e mescolare con un cucchiaio fino ad ottenere una "crema" liscia e senza grumi 


4) sbriciolare bene il lievito di birra (io lo setaccio con un colino), oppure, se si usa il lievito secco scioglierlo in un pochino di acqua tiepida. Il lievito non va MAI aggiunto contemporaneamente al sale perché questo compromette la lievitazione.

5) lavorare l'impasto per fare sciogliere il lievito. Per questa operazione io uso una frusta come quella della foto, che aiuta anche a sciogliere eventuali grumi residui.

6) quando il lievito si è sciolto perfettamente, aggiungere  la farina restante, mescolando con un cucchiaio di legno.


7) versare l'impasto su di un piano di lavoro. Io consiglio caldamente un di quei fogli in silicone che si trovano nei supermercati e che sono molto pratici, ma va bene anche la spianatoia tradizionale in legno, o un piano in marmo o laminato.
8) cominciare a lavorare l'impasto con le mani, aggiungendo eventualmente un po' di farina se si appiccica troppo.

9) Continuare ad impastare fino a che si ottiene un impasto compatto e morbido e ancora un po' appiccicoso al tatto (altrimenti si asciuga troppo).
10) A questo punto coprire con un panno e lasciare riposare per 15 minuti.



11) Passati i 15 minuti, l'impasto risulterà più asciutto e non più appiccicoso. Se invece dovesse essere ancora appiccicoso, aggiungere un po' di farina e impastare ancora un po'.
12) Piegare l'impasto su se stesso una o due volte, per dargli elasticità


1
13) Dare alla pasta una forma regolare.
14) Mettere un po' d'olio al centro della teglia di cottura del forno (leccarda) e metterci sopra la pasta. Poi girarla in modo che sia perfettamente oliata sopra e sotto.

15) Ora inizia la prima vera lievitazione: la pasta così ben unta va lasciata riposare per 60 minuti alla temperatura di circa 30 gradi, in un luogo protetto da correnti d'aria o sbalzi di temperatura. Il posto migliore è dentro il forno dove, in estate, basta tenere accesa la lampada di illuminazione e in inverno si accende ad una temperatura di max 30 gradi.


16) Dopo circa un'ora, l'impasto avrà raggiunto il doppio delle dimensioni iniziali. Toglierlo dal forno senza sbatacchiarlo altrimenti si sgonfia.


17) Stendere la pasta nella teglia schiacciandola con le mani, procedendo dall'interno verso l'esterno, ma NON tirandola. La consistenza dell'impasto sarà tale che permetterà di stenderla senza alcuna fatica.
18) Una volta stesa la pasta, cospargerla con abbondante sale (grosso o fino, a seconda del gusto; io preferisco il grosso). Il sale serve ad evitare che si asciughi in superficie e formi la crosta.

19) Si passa ora alla seconda fase di lievitazione: cosparsa per bene la superficie della focaccia con il sale, la si lascia riposare per 30 minuti (non è necessario metterla nel forno, ma io ce la metto, a forno spento e con lo sportello aperto)

20) Passati i 30 minuti, si procede con l'ultima fase della preparazione: bagnare per bene la superficie con dell'acqua e poi cospargerla con abbondante olio, in modo che ne sia tutta ricoperta. Mi raccomando, abbondare con l'olio, altrimenti che focaccia genovese è?
21) Imprimere con forza le dita nella pasta in modo da fare i famosi buchi, che devono essere tanti e ben profondi, affinché l'olio penetri per bene.

22) A questo punto, ci dovrebbe essere l'ultima fase di lievitazione, di circa un'ora, che però secondo me è facoltativa perché io ho provato più volte ad infornare la focaccia subito dopo il punto 21 ed è venuta benissimo.
Comunque, se avete tempo, potete lasciare riposare la pasta per un'altra ora.

Cottura

Preriscaldare il forno a 220/240 gradi e infornare delicatamente. Io uso il forno statico, cioè quello che scalda sopra e sotto con le due resistenze e cuoce per irraggiamento. Per chi usa questo tipo di forno, la temperatura ideale per la cottura della focaccia è di 240° per 15 minuti massimo di tempo.

Chi usa il forno ventilato, può cuocere a 220° per 15/20 minuti.

Per capire se la focaccia è pronta, controllare comunque il colore in superficie: quando diventa appena dorata, vuol dire che è pronta!



Se provate a farla, fatemi sapere!

20 agosto 2013

Sformato di cavofiori gratinati

Non proprio estivo ma a settembre già ci può stare. Io ho fatto la variante vegetariana ma do anche le indicazioni per quella vegan.



Ingredienti per 4
  • 1 cavolfiore grosso
  • 20 gr di burro (o margarina per la versione vegan)
  • Parmigiano grattugiato (pan grattato per la versione vegan)
Per la besciamella
  • 25 gr di burro (di margarina per la versione vegan)
  • 20 gr di farina
  • 300 ml di latte di soia NON dolce (io ho abolito il latte normale e posso garantire che quello di soia lo sostituisce egregiamente in tutte le preparazioni salate dove sia richiesto latte)
  • Una grattata di noce moscata
  • Sale e pepe

Preparazione

1) Tagliare il cavolfiore e dividerlo in cimette e lavarle bene.
2) Metterlo a bollire in acqua salata per 15 minuti. Deve essere molto morbido.
3) Quando è cotto, scolarlo e passarlo sotto l’acqua fredda e lasciarlo raffreddare.
4) Nel frattempo si prepara la besciamella che deve essere piuttosto liquida:
  • Fare sciogliere il burro in una pentolina antiaderente a fiamma bassa
  • Intanto, scaldare il latte in un’altra pentola. Non deve bollire quindi spegnerlo quando è caldo ma non bollente
  • Quando il burro e sciolto, aggiungere la farina setacciata e mescolare con una frusta in plastica (che è molto meglio del cucchiaio di legno e non rovina il fondo della pentola come la frusta in acciaio).
  • Quando la farina ha raggiungo un colore nocciola e si stacca facilmente dalla pentola, togliere la pentola dal gas e aggiungere il latte caldo un po’ per volta, continuando a mescolare.
  • Quando tutto si è perfettamente amalgamato, rimettere sul fuoco e fare cuocere a fiamma bassa.
  • Appena la salsa inizia a bollire, aggiungere sale, pepe e noce moscata.
  • Mettere la fiamma al minimo (io uso il fornello più piccolo con sopra la ghiera frangifiamma) e far cuocere per 10/15 minuti mescolando di tanto in tanto.
  • La besciamella è pronta quanto non sa più di farina


Se la besciamella dovesse impazzire, il segreto è toglierla subito dal fuoco e frullarla con il minipimer, aggiungendo un po’ di latte freddo.


5) Preriscaldare il forno ventilato a 180°
6) Imburrare una teglia (usare l’olio per la versione vegana), versarci i cavolfiori e ricoprirli con la besciamella.
7) Ricoprire con il parmigiano (o pane grattuggiato) e inforare.
8) Cottura: 10 minuti a forno ventilato più altri 5 con il grill a 200°.

17 agosto 2013

Insalata di finocchi e arance

Ricetta rubata a mia sorella :) Si prepara in cinque minuti, anche meno.


Ingredienti (per 4)
  • 2 finocchi medi
  • 3 arance
  • 2 cucchiaini di senape
  • 5 cucchiai di olio extravergine
  • sale e pepe

Preparazione

1) Pulire i finocchi e tagliarli a fettine sottili in una ciotola.

2) Tagliare in due una delle arance e spremerne metà. L'altra metà affettarla a rondelle sottili, poi tagliare ogni rondella a metà in modo che vengano delle mezzelune.

3) Versare in una tazza l'olio, la senape, il sale il pepe e il succo d'arancia spremuto e mescolare bene (in gergo tecnico, "emulsionare" ma a me fa venire in mente la cera per i pavimenti e non mi piace) sbattendo con una forchetta.

4) Condire i finocchi con il condimento preparato sopra e versarli su di un piatto piano abbastanza grande.

5) Sbucciare le altre due arance, avendo cura di togliere anche la parte bianca che è amarissima, e tagliarle a rondelle e poi a spicchi.

6) Spargere i tocchetti di arancia sopra i finocchi e grattarci sopra un po' di pepe.

7) Decorare con le mezze lune di arancia e servire.


16 agosto 2013

Torta leggera pesche e cioccolato


Anche questa ricetta è facilissima e rapida: fra preparazione e cottura non porta via più di un’ora.

La prima volta che ho provato a farla, ammetto che avevo seri dubbi sulla riuscita: niente uova, niente burro né olio né margarina. Solo mezzo bicchiere scarso di latte di soia. Poi ho capito che il segreto è nella frutta…
Nella versione originale ci sono le banane, io ho provato a rifarla con le pesche che mi piacciono di più e ci ho aggiunto degli amaretti tritati. Ma si può provare con altri tipi di frutta (ad esempio, pere, frutti di bosco, ecc.) e gli amaretti sono assolutamente facoltativi.

Le quantità sono in cucchiai, così come da ricetta originale che ho un po’ perfezionato dopo un paio di prove. Io uso un cucchiaio di minestra di dimensioni normali e lo riempio per bene. In ogni caso non c’è il rischio di sbagliare: se il composto risulta troppo solido e difficile da mescolare, aggiungere latte di soia e mescolare fino a che non diventa liscio e vellutato; questa è la consistenza giusta.

Ingredienti
  • 3 pesche morbide
  • 5 cucchiai di cacao amaro in polvere
  • 7 cucchiai di zucchero di canna (*)
  • 10 cucchiai di farina
  • 1/3 di bicchiere di latte di soia (naturale o alle mandorle o alla vaniglia)
  • ½ bustina di lievito
  • Un pizzico di sale
(*) = la quantità di zucchero varia in base alla dolcezza della frutta. Nella versione con le banane, che erano molto dolci, sono stati sufficienti 5 cucchiai.

Preparazione

1) Frullare le pesche. Unire il cacao e frullare ancora.

2) Versare il frullato in una ciotola e aggiungere lo zucchero, la farina setacciata, il lievito, e mescolare bene fino a che si sono stemperati tutti i grumi della farina e l’impasto è liscio (io uso le fruste elettriche).

3) Aggiungere il pizzico di sale ( non va mai messo contemporaneamente al lievito)

4) A questo punto versare un po’ di latte e mescolare. La quantità di latte dipende dal grado di morbidezza iniziale dell’impasto: diciamo che aggiungere latte fino a che non è liscio e morbido e si mescola facilmente (NON liquido, mi raccomando).



5) Alla fine, se si vuole, si possono aggiungere gli amaretti tritati, o delle uvette, o un po’ di liquore, o delle mandole tritate o tutto quanto.

6) Versare in uno stampo ben unto con un po’ d’olio e infornare in forno caldo a 180° per 20/30 minuti.